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BOLIVIA

CHAKANA

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Il progetto CHAKANA – Pratiche civiche e istituzionali per il diritto alla salute ed il reinserimento sociale di persone con disagio psichico e responsabilitá penale in Bolivia,

 

si colloca nell’ambito malute mentale, con enfasi sui servizi di telemedicina applicati alla giustizia penale e attenzione alla tutela
dei diritti di donne private di libertá (PPL), con/senza disagio psichico, per favorire l’applicazione di modelli di reinserimento comunitario promotori della paritá di genere e orientati ad una cultura inclusiva e responsabile.L’obiettivo è favorire l’accesso ai diritti alla salute e alla giustizia per giovani donne PPL (18-28) e con disagio psichico in processo di reinserimento sociale presso il Centro de Orientación Femenina, a La Paz.

Tra le attività il progetto prevede:
formazione rivolta ad operatori del settore;
coinvolgimento delle beneficiarie in percorsi formativi per la consapevolezza dei propri diritti ed opportunità;
promozione della cultura inclusiva, tramite riflessioni partecipative su problematiche relative alla mancata applicazione di protocolli in ambito sanitario, legale, sociale nei centri penitenziari, e interventi di coscientizzazione a favore della cura e inclusione sociale di PPL con disagio psichico, in particolare donne.

Sono previste azioni di rafforzamento delle sinergie tra Ministeri boliviani coinvolti e verrà valorizzato il contributo di competenze ed esperienze dei partner, anche italiani.

Partner

Universidad Mayor de San Andrés (UMSA) - La Paz - Bolivia

Fundación WEWORLD-GVC - La Paz - Bolivia

Associazione ICARO Volontariato Giustizia ODV - Italia

ASSOCIAZIONE SISIFO ODV - Italia

CVCS - Bolivia


BOLIVIA

Cambiando de Lente

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Cambiando de Lente: modelli locali partecipativi di giustizia e prevenzione della delinquenza/violenza giovanile con approccio riparativo in Bolivia.

Il progetto “Cambiando de Lente” mira a garantire continuità alle attività promosse dalla Cooperazione Italiana in Bolivia nel quadro di un accordo firmato tra il Ministero della Salute, il Governo Autonomo Municipale di Cochabamba e AICS, diretto a costruire un modello per la presa in carico, trattamento e riabilitazione di persone che presentano problemi legati al consumo di alcool e droghe nella città di Cochabamba 

Nell’ambito di questo sforzo comune è stato costruito, inaugurato e avviato un Centro di Attenzione Integrale per la Famiglia (CAIF), spazio che offre servizi di prevenzione, diagnosi psicologica e sociale, oltre al trattamento ambulatoriale per persone, in particolare minori di età, con problemi di consumo di sostanze lecite e illecite.  

La violenza di genere e intrafamiliare, strettamente legate a questi fenomeni, rappresentano una vera e propria emergenza nazionale a cui questo progetto intende rispondere promuovendo un programma integrato di prevenzione primaria, secondaria e terziaria con particolare riferimento all’uso e abuso di alcool e altre sostanze psicoattive (droghe, tranquillizzanti, stimolanti, inalanti) e le correlate manifestazioni violente. 

La prevenzione su queste tematiche è di fondamentale importanza se si tiene conto che i reati di natura sessuale sono i secondi per livello di incidenza, dopo il furto, nella fascia dei minorili e il terzo reato nel gruppo adulti del paese.   

Il progetto mira, in particolare, a sostenere e rafforzare i servizi territoriali e le politiche in materia di prevenzione integrale (primaria, secondaria, terziaria), promuovendo dinamiche di coordinamento interistituzionale, capacity building e governance, a partire da sperimentazioni locali pilota di collaborazione tra enti territoriali e società civile.  

Senza sostituirsi ai servizi territoriali di assistenza, questa iniziativa costruisce attorno a loro e alla società civile organizzata presente nel territorio, un programma di capacity building focalizzato sul rafforzamento delle competenze tecniche degli operatori e quadri di queste istituzioni e la loro messa in rete e coordinamento, con la finalità di migliorare la qualità dei servizi e incrementare la tipologia dell’offerta.  

I gruppi target diretti sono quindi gli operatori tecnici dei servizi sociali dipartimentali e municipali, gli operatori di sicurezza degli istituti penitenziari per minori, gli agenti di polizia che operano sul territorio del Suddistretto 16 di Cochabamba, gli operatori dei centri di attenzione legale (SLIMs), degli uffici territoriali della Defensoría de la Niñez y Adolescencia e la società civile organizzata che a livello di territorio interviene nell’ambito della protezione minorile.  

L’esperienza di collaborazione territoriale in rete che il Comune di Cuneo può vantare costituisce un valore aggiunto importante che sarà opportunamente valorizzato attraverso dinamiche di consulenza tecnica, accompagnamento, scambio.  

Partner

Ufficio locale di Esecuzione Penale Esterna (UEPE) di Cuneo - Italia

ProgettoMondo Bolivia

CVCS Bolivia


BOLIVIA

Emprendiendo para ser libres

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Emprendiendo para ser libres: Formación técnico laboral de personas privadas de libertad para la reintegración social y familiar. 

Il progetto “Emprendiendo para ser libres” ha l’obiettivo di sostenere la reintegrazione familiare, sociale e lavorativa delle donne private di libertà (in particolare delle giovani donne) del Centro de Orientación Femenino di Obrajes e dei giovani (18 ai 28 anni) detenuti nel Centro de Reinserción Social para jóvenes di Qalauma.   

Le persone private di libertà necessitano di un tipo di attenzione che sostenga il loro percorso di reintegrazione sociale, durante il periodo detentivo ed in quello successivo all’uscita. A questo scopo in Bolivia la Risoluzione Amministrativa Nro. 095/2018 ha approvato il protocollo di attenzione post-penitenziaria, elaborato con l’appoggio di CVCS, che stabilisce una serie di responsabilità per le autorità del sistema penale, tra cui il dovere coinvolgere le PPL, a partire dal periodo di permanenza nei Centri Penitenziari, in percorsi articolati su 5 filoni: 1. Reintegrazione familiare; 2. Rafforzamento della salute; 3. Rafforzamento psicosociale; 4. Inserimento lavorativo; 5. Inserimento educativo. 

Le persone private della libertà presenti nel Centro provengono dai contesti più poveri, soprattutto dai quartieri periferici della città di El Alto e La Paz. Molte di queste persone hanno smesso di studiare o di lavorare. Nel processo di reinserimento di una persona precedentemente privata della libertà, la società è uno degli attori fondamentali; è quindi importante lavorare sui preconcetti e sui giudizi negativi della società. La giustizia riparativa, che anima questo progetto, dimostra che le persone sono recuperabili e possono divenire pienamente protagoniste nei loro contesti familiari e sociali.   

Al fine di contribuire al reinserimento sociale, familiare e lavorativo, le attività previste nell’area della privazione della libertà sono:  

  • Formazione sulla prevenzione e la risoluzione dei conflitti, responsabilità, orientamento alla maternità e alla genitorialità: questi argomenti sono stati individuati tenendo conto della rilevanza della famiglia nel processo di reinserimento.   
  • Formazione tecnica ausiliaria in panetteria, pasticceria, cucina, pelletteria, metalmeccanica, falegnameria, artigianato, cucito, serigrafia e sublimazione: dando continuità alla formazione avviata nella prima fase, la formazione tecnica sarà svolta per rafforzare competenze professionali. Verranno condotti laboratori sulla produzione innovativa ed ecologica, con l’obiettivo di favorire una maggiore creatività nella produzione e diversità nell’offerta. Infine, la formazione tecnica viene integrata da una formazione sull’imprenditorialità: il mercato del lavoro è in continua evoluzione e le persone private di libertà devono acquisire le competenze per auto promuoversi, anche attraverso la creazione di una propria impresa produttiva. 

Nel periodo successivo alla riammissione in libertà si prevedono:  

  • Orientamento e accompagnamento post-penitenziario nell’ambiente familiare e lavorativo: una volta riammesse in libertà, le persone private di libertà vengono accompagnate da assistenti sociali e educatori/trici nel loro percorso di reinserimento. Con le famiglie, viene sviluppato un approccio riparativo che promuove l’empowerment della famiglia e la partecipazione di tutti i suoi membri. Nel campo dell’occupazione, viene fornito loro un orientamento affinché possano cercare un lavoro in base alle loro capacità. Inoltre, vengono sostenute con capitale di avviamento e orientamento tecnico le imprese produttive, individuali e collettive, di persone uscite dal carcere.  
  • Case Rifugio: nei casi in cui non vi sia una casa o una famiglia a cui tornare o il rientro potrebbe rappresentare un fattore di rischio di recidiva, le ex persone private di libertà vengono ospitate nelle Case  Kantuta e Ternura, due luoghi di transizione, in cui viene fornito un alloggio, sostegno alimentare e orientamento lavorativo. Anche questi due centri di accoglienza sono dotati di laboratori produttivi che consentono di fare esperienza lavorativa e cooperativa, anche redditizia, durante i primi mesi di libertà. 

Partner

Fundación Munasim Kullakita - Bolivia

CVCS Bolivia


BURKINA FASO

Reinassance 2

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Renaissance 2 – Società civile e istituzioni lavorano insieme per i diritti, la cura e l’inclusione sociale di persone con disagio psichico in Burkina Faso – AID 012590/06/2. 

Questa iniziativa fa parte di un programma di promozione della salute mentale e dei diritti delle persone con disagio psichico che CVCS insieme ai suoi partner ha avviato nel 2018 in Burkina Faso.  

Il progetto intende sviluppare la strategia implementata con il progetto concluso nell’anno 2022 “Renaissance – Percorsi di reinserimento sociale per persone con disagio psichico in Burkina Faso” AID – 011875 co-finanziato da AICS, ed estenderla ad altre zone del paese, rafforzando l’assistenza sanitaria per le persone con disagio psichico e le loro opportunità di reinserimento sulla base del modello di intervento del partner principale Association Saint Camille de Lellis di Bobo-Dioulasso (ASCL) che dal 2014 gestisce un centro per accogliere, curare e reinserire socialmente persone con disagio psichico erranti.  

In Burkina Faso, le persone con disagio psichico subiscono infatti una forte stigmatizzazione sociale: vengono escluse a livello familiare e sociale in quanto la loro condizione viene attribuita a maledizioni o sortilegi e quindi spesso abbandonate a sé stesse e in situazioni di vagabondaggio ed estrema vulnerabilità.  

Anche a livello sanitario il fenomeno è trascurato, per carenza di personale specializzato e strutture.  

Il progetto prevede quindi 3 livelli di intervento:  

  1. Rafforzamento dei centri terapeutici di ASCL e delle competenze del personale sanitario dei servizi di salute pubblica.

Si realizzeranno attività di sostegno a rafforzamento dei due centri terapeutici di ASCL (regione Hauts Bassins) e uno più recente a Ouagadougou (regione Centre) attraverso interventi strutturali come la costruzione di una sede per il centro di Ouagadougou e di una residenza autonoma per pazienti del centro di Bobo-Dioulasso e di attività di formazione per 50 operatori sanitari dei centri per aumentare la capacità di cura e reinserimento sociale dei pazienti. Grazie a questi interventi i centri terapeutici di ASCL potranno accogliere, curare e avviare al reinserimento sociale circa 500 persone in tre anni. 

Inoltre, si realizzerà un programma di formazione di base sulla diagnosi e la gestione di persone con disagio psichico per migliorare le competenze di 326 operatori sanitari (infermieri e medici) di oltre 100 strutture sanitarie in 9 distretti delle regioni Hauts Bassins e Centre e per 20 studenti di infermeria dell’Ecole Nationale de Santé Publique. 

  1. Reinserimento sociale e professionale di persone con disagio psichico.

Si lavorerà per il reinserimento dei pazienti con disagio psichico contattando le loro famiglie e coinvolgendole in attività formative finalizzate al reinserimento dei loro familiari.  

Verrà inoltre sviluppata l’attività di ergoterapia e di formazione professionale dei centri terapeutici ASCL attraverso lo sviluppo dell’attività agricola del centro CLER di Doufiguisso dove i pazienti potranno trascorrere dei periodi apprendendo a lavorare nel settore agro-zootecnico. Inoltre, si realizzeranno dei percorsi di inserimento professionale per i pazienti stabilizzati.  

  1. Promozione dei diritti delle persone con disagio psichico e rafforzamento del coordinamento e dialogo fra OSC che operano nel settore della salute mentale e istituzioni.

Il progetto rafforzerà la cooperazione e il coordinamento degli attori della società civile che si occupano di diritti e cura delle persone con disagio psichico e promuoverà il dialogo tra questi e le istituzioni per affrontare la problematica sanitaria e sociale in modo partecipativo 

Verranno realizzati sessioni e incontri di informazione e sensibilizzazione della popolazione sul territorio, nei villaggi e nei quartieri, nelle scuole e con i giovani. 

Partner

Association Saint Camille de Lellis – ASCL Burkina Faso

Secrétariat Exécutif diocésain de Bobo-Dioulasso de l’OCADES - Caritas Burkina Faso

AES-CCC ong - organismo di cooperazione internazionale - Italia

ASUGI – Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina - Dipartimento di salute mentale - Italia

Università degli Studi di Torino - Centro di ricerca in Etnopsichiatria e Antropologia delle migrazioni (CREtAM) del Dipartimento di Culture Politica e Società (DCPS) - Italia


BURKINA FASO

Riprendere la Vita

Co-finanziato da

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RIPRENDERE LA VITA: ristabilire la dignità umana con la cura, la riabilitazione ed il reinserimento sociale di persone con disturbo mentale a Bobo-Dioulasso, Burkina Faso

Il progetto è realizzato con il contributo dei fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica e intende rafforzare le attività dell’Association Saint Camille de Lellis (ASCL) che opera per la cura e la riabilitazione di persone con disagio psichico a Bobo-Dioulasso in Burkina Faso in due centri di accoglienza, riabilitazione e reinserimento sociale e lavorativo e parallelamente migliorare la capacità di presa in carico di persone con disagio mentale delle strutture sanitarie pubbliche, delle famiglie e delle comunità dell’area di Bobo-Dioulasso.
L’obiettivo generale del progetto è quello di contribuire alla promozione dei diritti delle persone con disagio mentale e alla loro presa in carico da parte delle strutture sanitarie e della società in Burkina Faso.
L’obiettivo specifico è rafforzare le competenze e le capacità di gestione comunitaria delle persone con disagio mentale da parte delle istituzioni, delle organizzazioni della società civile, delle famiglie e dei centri sanitari nell’area di Bobo-Dioulasso.

L’iniziativa si concentra su tre principali linee di intervento:

  1. Rafforzamento del modello di cura e riabilitazione presso l’Associazione Saint Camille de Lellis attraverso il Centre Notre Dame de l’Esperance di Bobo-Dioulasso, che assiste oltre 100 pazienti ogni anno, collaborando con le strutture sanitarie pubbliche e le autorità locali.
  2. Creazione di una fattoria scuola presso il Centro Laudato Sii pour l’Ergothérapie et la Réhabilitation a Doufiguisso (area rurale di Bobo), destinata ai pazienti in fase di reinserimento professionale.
  3. Rafforzamento delle capacità di reinserimento delle persone con disagio mentale, attraverso percorsi professionali per i pazienti, formazione per le famiglie e sensibilizzazione nelle comunità di provenienza.

I beneficiari diretti di questa iniziativa saranno persone con disagio mentale che riceveranno assistenza, cure, percorsi di riabilitazione e reinserimento socio-professionale dai centri dell’Associazione Saint Camille de Lellis (ASCL), membri dello staff dei centri terapeutici, agricoltori e allevatori dei villaggi limitrofi a Doufiguisso, leader delle comunità di provenienza dei pazienti dell’ASCL e famiglie dei pazienti dei centri ASCL. I beneficiari indiretti includeranno gli abitanti della municipalità di Bobo, che potranno usufruire di servizi sanitari più inclusivi, attenti e preparati in tema di salute mentale.


BURKINA FASO

Renaissance

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Renaissance – Percorsi per il reinserimento sociale di persone con disagio psichico in Burkina Faso – AID 011875

Il progetto Renaissance ha coinvolto il centro urbano e la periferia di Bobo-Dioulasso, seconda città per abitanti del Burkina Faso, ed era incentrato sulla promozione dei diritti delle persone con disagi psichici.

La salute mentale è un settore molto trascurato: spesso le persone con disagio psichico vengono stigmatizzate, emarginate, abbandonate e recluse.

Il progetto ha voluto quindi raggiungere i seguenti obiettivi:

  • Potenziare il modello di cura promosso dal partner Centre Espérance per l’accoglienza, il trattamento e il reinserimento socio-familiare di persone con disagio psichico abbandonate;
  • Migliorare le conoscenze della popolazione locale in merito alla salute mentale tramite ricerche sul campo, formazione per le famiglie e per i giovani per la loro partecipazione nella gestione della problematica, sensibilizzazione comunitaria.

Il progetto si è concluso nell’anno 2022.

 

Partner

Association Saint Camille de Lellis – ASCL Burkina Faso

Centre Jigi Seme - Bobo Dioulasso - Burkina Faso

Centre Hospitalier Universitaire Sourô Sanou - Bobo Dioulasso - Burkina Faso

OCADES - Caritas Burkina Faso

ASUGI – Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina - Dipartimento di salute mentale - Italia

Università degli studi di Trieste - Italia


COSTA D'AVORIO

Sentiers

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Sentiers: Percorsi di inclusione sociale per minori e giovani in Costa D’Avorio

Il progetto si rivolge a minori e giovani in condizione di fragilità familiare, sociale ed economica e in conflitto con la legge dei contesti di Bouake e Daloa, con l’obbiettivo di favorire il loro accesso all’educazione di base, alla formazione professionale e a percorsi educativi per il reinserimento sociale 

Le principali attività svolte sono: 

  • sostegno ad attività di formazione prescolare e primaria per minori provenienti da famiglie in condizione di grave povertà; 
  • programmi educativi per il positivo reinserimento sociale di minori e giovani in conflitto con la legge o a rischio marginalità e devianza; 
  • formazione professionale ed accompagnamento nell’inserimento lavorativo per giovani in conflitto con la legge, giovani ragazze e giovani donne in grave difficoltà economica. 

Partner

Association Notre Dame des Source - Bouaké - Costa d'Avorio

ONG Progres Universel - Djébonoua - Costa d'Avorio

Association des Soeurs de la Providence de Saint Gaetan - Abidjan - Costa d'Avorio

Centro di Volontariato Internazionale - CeVI - Italia

Solidarmondo per la cooperazione internazionale - Italia


COSTA D'AVORIO

Bien Vivre Chez Soi

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Bien vivre chez soi

Il progetto “Bien vivre chez soi – Un avenir pour les jeunes et les familles ivoiriennes” interviene nel Dipartimento di Bouakè, con attività nella Sotto Prefettura di Djébounua e nel Dipartimento di Daloa, nel contesto urbano, per la prevenzione delle migrazioni rischiose, in particolare giovanili, attivando processi di sviluppo locale.  

I territori di intervento si trovano nelle regioni che più contribuiscono alla povertà del paese, dove i giovani sono la fascia dominante ma anche il gruppo più fragile, perché provenienti da famiglie povere, spesso monoparentali, privi di istruzione di base o esclusi da percorsi professionalizzanti.  

Parte di questi giovani, inesistenti per le istituzioni, vengono attratti dalla criminalità che rappresenta spesso un mezzo per raccogliere denaro per migrare.  

Nei tre anni di progetto si stanno svolgendo quindi attività per 

  • promuovere l’educazione di base e la formazione professionale 
  • avviare attività generatrici di reddito che coinvolgano giovani e donne in condizione di marginalità;  
  • prevenzione della devianza giovanile, anche con interventi all’interno delle strutture penitenziarie per minori di Daloa e Bouake. 

 

Partner

ONG Progres Universel - Djébonoua - Costa d'Avorio

Association Notre Dame des Source - Bouaké - Costa d'Avorio

Commune de Mairie De Djebonoua - Costa d'Avorio

Centro di Volontariato Internazionale - CeVI - Italia

Associazione di Solidarietà Internazionale Jobel Onlus - Italia

In Italia

ITALIA

ONES 2 - Odiare Non è uno sport 2

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Il progetto Odiare non è uno sport 2 intende sviluppare le azioni del precedente e contribuire a contrastare l’hate speech online legato al settore sportivo, mantenendo la centralità delle attività educative per favorire la resilienza dei giovani nei confronti del fenomeno.  

Il progetto si realizza in 7 regioni italiane (FVG, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio, Sicilia) per mantenere l’attenzione sull’hate speech online in quanto fenomeno mutevole ed insidioso e favorire la partecipazione delle scuole e del settore sportivo dilettantistico nell’educare i giovani a riconoscerlo e contrastarlo 

Il progetto prevede preliminari attività di ricerca su atteggiamenti e comportamenti dei più giovani nelle relazioni virtuali contenenti hate speech con il coinvolgimento dell’Università degli studi di Trieste – Dipartimento di Scienze della vita e di indagine sui trend assunti dal fenomeno nei principali social e testate giornalistiche in collaborazione con l’Università degli studi di Torino – Dipartimento di culture, politica e società.  

Gli esiti di queste attività sosterranno lo sviluppo di un software a cura di ISF – Informatici senza frontiere, in grado di intercettare conversazioni contenenti toni ostili e discriminatori e proporre risposte dissuasive, che sarà strumento fondamentale per sperimentazioni e simulazioni nelle successive attività di educazione alla prevenzione e al contrasto.  

Queste prime fasi guideranno quindi la realizzazione di attività di formazione destinate a insegnanti, allenatori e altro personale coinvolto nello sport, promosse dalle OSC ADP, ASPEm, CELIM, Comi, COPE, LVIA, ProgettoMondo in collaborazione con ISF e gli enti di promozione sportiva CSI e LIBERTAS, affinché si crei attorno ai giovani una solida presenza educativa in grado di favorire dinamiche di opposizione all’hate speech.  

I medesimi partner saranno coinvolti nella realizzazione di attività educative nelle scuole e nei gruppi sportivi dilettantistici, finalizzate a sviluppare negli studenti e nei giovani sportivi, competenze digitali trasversali, legate alla socialità e all’esercizio della cittadinanza, avendo l’hate speech attinenza diretta con l’ambito dei diritti.  

I giovani potranno quindi sperimentare le capacità apprese, partecipando attivamente alla campagna web di narrazione alternativa coordinata dal partner ImpactSkills, che accompagnerà l’intero percorso del progetto e sarà arricchita dalla presenza di testimonial individuati tra atleti e sportivi amati dal target.  

Infine, alcuni tra i giovani partecipanti a percorsi educativi svolti nelle classi e nei gruppi sportivi dilettantistici, saranno coinvolti nella costituzione di squadre territoriali di attivismo digitale che avranno il compito di intercettare e contrastare l’hate speech legato allo sport, proponendo reazioni e risposte dissuasive nei social.

Partner

Amici dei Popoli - ADP 

Associazione Solidarietà Paesi Emergenti - ASPEM

Centro Laici Italiani per le Missioni - CELIM

Cooperazione per il Mondo in via di Sviluppo - COMI

Cooperazione Paesi Emergenti - COPE

Centro Sportivo Italiano - CSI

ImpactSkills

Informatici Senza Frontiere - ISF

Centro Nazionale Sportivo Libertas

Associazione Internazionale Volontari Laici - LVIA

ProgettoMondo

Università degli Studi di Torino - Dipartimento di Culture, politica, società

Università degli Studi di Trieste – Dipartimento Scienze della Vita


ITALIA

InOltre - Spazi di partecipazione

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Il progetto prevede interventi per rigenerare e riattivare gli spazi che ospitano la sede di CVCS, rendendoli maggiormente funzionali alla realizzazione di attività di formazione e sensibilizzazione legate ai temi dell’Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG) rivolte alla cittadinanza, ai giovani in particolare.

In particolare si prevedono tirocini per studenti universitari, workshop per studenti, docenti e genitori e una rassegna culturale.

Le attività sono progettate per diffondere conoscenze e competenze che favoriscono l’inclusione e la cittadinanza attiva, con un focus su sostenibilità ambientale, uso responsabile dei media digitali e gestione dei conflitti.

Inoltre, il progetto prevede un forte impegno nel mantenere e rafforzare partenariati tra soggetti istituzionali, terzo settore e comunità locale, per promuovere la partecipazione dei giovani e l’integrazione di persone a rischio marginalità.

 

Progetto finanziato con fondi del Programma Regionale FESR della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia 2021 – 2027, approvato con Decisione della Commissione europea C (2022) 9122 del 2 dicembre 2022


ITALIA

Oltre le mappe

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Il progetto Oltre le mappe – Percorsi di formazione all’inclusione intende contribuire a contrastare il diffondersi di rappresentazioni e atteggiamenti di estremismo in ambito culturale, in particolare tra i giovani.

L’educazione e in particolare l’Educazione alla Cittadinanza Globale, rappresenta lo strumento chiave per prevenire l’estremismo e contribuire alla costruzione di società pacifiche in cui l’uso della forza e ogni tipo di violenza fisica, verbale o psicologica, non sono mezzi legittimi.

Nello specifico si intende quindi coinvolgere i giovani studenti delle scuola secondarie partner in percorsi formativi per la decostruzione di pregiudizi e stereotipi e lo sviluppo di capacità di relazione orientate all’inclusione, rafforzando nel contempo le competenze educative in tal senso dei loro docenti e formatori.

Partner

Associazione di Cooperazione Cristiana Internazionale per una cultura di solidarietà tra i popoli - ACCRI - ODV - Trieste

Istituto Comprensivo “F. U. della Torre” - Gradisca d’Isonzo (Gorizia)

Istituto Tecnico Statale del Settore Tecnologico “Alessandro Volta” - Trieste


ITALIA

ORA - Organizza, Rifletti, Agisci

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Il progetto ORA! Organizza, Rifletti, Agisci, intende promuovere l’Educazione ai Cambiamenti Climatici (ECC) dei giovani della fascia 14-19 anni per favorire il radicamento della sensibilità ambientale nel loro sistema valoriale e stimolare un cambio nei loro comportamenti in direzione di una maggiore sostenibilità e mobilitazione civica a favore di iniziative di contrasto al cambiamento climatico, in 7 province italiane. Il radicamento della sensibilità ambientale nel sistema valoriale dei ragazzi li condurrà sia a una modifica delle preferenze individuali in direzione di una maggiore sostenibilità, sia ad una responsabilizzazione sociale e attivismo a favore della tutela dell’ambiente.
L’attivazione giovanile fatica a fare massa critica e a tradursi in vera partecipazione alla vita sociale e democratica delle comunità di appartenenza.

L’iniziativa si articola in due principali assi:
• Asse educazione scolastica: il progetto promuove il pensiero sistemico e l’approccio esperienziale nei percorsi curriculari di ECC; questi approcci infatti favoriscono l’apprendimento valoriale e le competenze che rientrano nella sfera del “saper essere”. CVCS accompagnerà le scuole del territorio per sviluppare percorsi educativi al passo cin i tempi.
• Asse attivazione giovanile: grazie alla collaborazione tra scuola e territorio si promuovono esperienze extra-scolastiche. Queste esperienze permettono ai giovani di rafforzare le competenze socioemotive e attitudinali necessarie per diventare Climate Change Maker, cioè promotori di cambiamento in seno alle proprie comunità, in direzione di una maggiore sostenibilità climatica.
L’azione è concepita secondo una logica glocal (pensiero globale, azione locale) ed è coerente quindi con l’area tematica “interconnettività e cittadinanza globale” prevista nel quadro globale dei contenuti dell’ECG elaborato da UNESCO.

Partner

CVCS - Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo

Amici dei Popoli - ADP

Comunità Impegno Servizio Volontariato - CISV

Comunità Promozione e Sviluppo – CPS

MLAL Trentino Onlus

Organismo Sardo Di Volontariato Internazionale Cristiano O.S.V.I.C

Società Cooperativa Sociale ADELANTE

La Piccionaia S.c.s.

System Dynamics Italian Chapter - SYDIC


ITALIA

Azioni concrete, Impronte leggere

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Il progetto si sviluppa simultaneamente in 7 regioni italiane e include una serie di attori tecnici (Rete Clima, Informatici Senza Frontiere e Impact skills), in grado di fornire le conoscenze e gli strumenti mancanti ai giovani studenti, per permettere una comprensione con evidenza scientifica quali sono gli aspetti della vita quotidiana che possono cambiare per contribuire efficacemente al processo di transizione ecologica.

L’obiettivo specifico  è quello di migliorare la conoscenza dei giovani dell’impatto antropico sull’ambiente e favorire il loro coinvolgimento, a partire dai contesti scolastici, in percorsi di transizione ecologica coordinati tra Scuole, Istituzioni Pubbliche, Terzo Settore e Società Civile.

Il progetto elabora percorsi educativi e di gamification per formare studenti delle scuole medie inferiori e superiori, nonché docenti ed educatori, alle tematiche della sostenibilità ambientale e della transizione. Nel corso dei 2 anni di progetto l’educazione alla cittadinanza globale e l’educazione allo sviluppo sostenibile saranno integrati nei curricula formativi delle 24 scuole target, nella formazione di 120 docenti e nella formazione e valutazione di 2.500 studenti.

Durante tutto il percorso le OSC collaboreranno con le scuole e le organizzazioni giovanili attive in campo ambientale per realizzare attività di animazione territoriale, informazione e sensibilizzazione sulle tematiche dello sviluppo sostenibile, informando e coinvolgendo la cittadinanza.

Parallelamente saranno elaborati strumenti tecnici scientificamente affidabili in grado di individuare aspetti e comportamenti su cui si può agire per ridurre l’impronta di carbonio di scuole, enti pubblici e del terzo settore e della società civile, supportandoli ad adottare forme di rendicontazione ambientale. Si vuole favorire processi di design thinking per definire percorsi di transizione percorribili ed efficaci per ognuno dei 6 territori in cui il progetto opera.

Partner

CVCS - Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo

Rete Clima

Impactskills

LVIA - Associazione internazionali volontari laici ONG

Amici dei Popoli ONG

Co.P.E. – Cooperazione Paesi Emergenti ONG

MLAL Trentino ONLUS

Informatici senza frontiere - ISF


ITALIA

TUAS - Tutta Un Altra Storia

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Promosso da

CVCS come socio FOCSIV, insieme ad altre 11 organizzazioni, contribuisce all’azione del progetto TUTTA UN ALTRA STORIA. Tale progetto intende contribuire al superamento delle narrazioni divisive sul tema delle migrazioni, promuovendo il protagonismo dei giovani e delle comunità educanti, rappresentate dai docenti, dalle Università, associazioni, reti delle diaspore ed Enti locali che offrono possibilità di impegno civico alle nuove generazioni in 16 territori del nord, centro, sud Italia. 

La strategia del progetto si basa sulla promozione dell’Educazione alla Cittadinanza Globale, in continuità con l’esperienza pluriennale in materia dei partner coinvolti, e sull’approccio innovativo del kit Narrative change, uno strumento pratico per riformulare il dibattito sulla narrazione delle migrazioni messo a punto dall’organizzazione tedesca ICPA –International Centre for Policy Advocacy e reso disponibile in italiano nell’ambito dell’iniziativa Never Alone, per un domani possibile. 

Tale approccio punta ad aprire un dialogo e coinvolgere quella parte di popolazione non particolarmente schierata o interessata all’argomento, definita centro fluido, equivalente al 48% della popolazione, che può, se opportunatamente coinvolto, diventare un “bilanciere politico e culturale” e generare un cambiamento nella percezione e gestione politica delle tematiche migratorie. 

Partner

FOCSIV

Progetto domani: cultura e solidarietà (PRO.DO.C.S.)

Compagnia di San Paolo

Helpcode Italia

Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane (CONNGI)

Coordinamento delle diaspore in cooperazione internazionale (CODIASCO)

Libera Università Maria SS. Assunte (LUMSA)

Università degli Studi di Torino (UNITO)


ITALIA

ONES - Odiare Non è uno Sport

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Odiare non è uno sport – Percorsi educativi per prevenire e contrastare l’hate speech razziale nello sport

Il progetto è stato cofinanziato da AICS ed è stato promosso da CVCS con altri 13 partner italiani. Intendeva prevenire e contrastare i discorsi d’odio circolanti online, in particolare quelli di origine razziale e legati all’ambito sportivo. Prevedeva una serie di attività correlate: monitoraggio del fenomeno; sperimentazione di un chatbot in grado di reagire ai discorsi d’odio individuati nei principali social anonimi utilizzati dai giovani; produzione di materiale per la contro-narrazione come strumento preventivo e di contrasto; attività educativa per i giovani e la comunità educante; campagna multimediale con personaggi sportivi di richiamo e il contributo dell’attivismo giovanile.

Il progetto si è concluso nell’anno 2021


ITALIA

Semi di Giustizia

Co-finanziato da

Promosso da

L’idea a fondamento del progetto è promuovere lo sviluppo del volontariato e della cittadinanza attiva, giovanile in particolare, tramite l’approccio dell’ECG (educazione alla cittadinanza globale) che, in linea con quanto dichiara l’Unesco, rappresenta “un’educazione inclusiva e globale, funzionale al raggiungimento di tutti i 17 obiettivi dell’Agenda 2030”.

Le attività proposte, tra cui la winter school “Semi di Giustizia”, prevedono la collaborazione di soggetti pubblici e privati (Associazioni del terzo settore, Enti Locali, Università), in un percorso formativo e di volontariato per favorire sinergie nell’ottica di co-progettazione delle policies sui temi attuali di maggiore rilievo: ambiente, migrazioni, digitalizzazione.

Campagne

Campagna 070. Il mondo ha fame. Di sviluppo.

La Campagna 070 è stata lanciata in dicembre del 2021 con l’obiettivo di chiedere al nostro Paese, in particolare al Parlamento e al Governo, impegni concreti per destinare lo 0,70% del reddito nazionale lordo all’aiuto pubblico allo sviluppo (APS), così come sottoscritto dall’Italia 50 anni fa in sede ONU e rilanciato con l’Agenda 2030. A sua volta la Legge 125/14 sulla Cooperazione Internazionale allo sviluppo quando scrive che “è parte integrante e qualificante della politica estera dell’Italia”, considera essenziale investire risorse adeguate. La cooperazione è infatti un elemento fondamentale per tessere relazioni internazionali e politiche di sviluppo tra le Istituzioni e le comunità locali per la pace e la giustizia sociale e climatica. In tal senso è urgente destinare alla cooperazione le risorse necessarie per mantenere fede agli impegni internazionali e per costruire società eque, solidali, fondate sulla pace e sulla tutela dei diritti. La campagna è promossa da Focsiv, AOI, CINI e Link 2007, con il patrocinio di ASviS, Caritas Italiana, Forum Nazionale del Terzo Settore e Missio.

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