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Il progetto CHAKANA – Pratiche civiche e istituzionali per il diritto alla salute ed il reinserimento sociale di persone con disagio psichico e responsabilitá penale in Bolivia,
si colloca nell’ambito malute mentale, con enfasi sui servizi di telemedicina applicati alla giustizia penale e attenzione alla tutela
dei diritti di donne private di libertá (PPL), con/senza disagio psichico, per favorire l’applicazione di modelli di reinserimento comunitario promotori della paritá di genere e orientati ad una cultura inclusiva e responsabile.L’obiettivo è favorire l’accesso ai diritti alla salute e alla giustizia per giovani donne PPL (18-28) e con disagio psichico in processo di reinserimento sociale presso il Centro de Orientación Femenina, a La Paz.
Tra le attività il progetto prevede:
– formazione rivolta ad operatori del settore;
– coinvolgimento delle beneficiarie in percorsi formativi per la consapevolezza dei propri diritti ed opportunità;
– promozione della cultura inclusiva, tramite riflessioni partecipative su problematiche relative alla mancata applicazione di protocolli in ambito sanitario, legale, sociale nei centri penitenziari, e interventi di coscientizzazione a favore della cura e inclusione sociale di PPL con disagio psichico, in particolare donne.
Sono previste azioni di rafforzamento delle sinergie tra Ministeri boliviani coinvolti e verrà valorizzato il contributo di competenze ed esperienze dei partner, anche italiani.
Universidad Mayor de San Andrés (UMSA) - La Paz - Bolivia
Fundación WEWORLD-GVC - La Paz - Bolivia
Associazione ICARO Volontariato Giustizia ODV - Italia
ASSOCIAZIONE SISIFO ODV - Italia
CVCS - Bolivia
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Cambiando de Lente: modelli locali partecipativi di giustizia e prevenzione della delinquenza/violenza giovanile con approccio riparativo in Bolivia.
Il progetto “Cambiando de Lente” mira a garantire continuità alle attività promosse dalla Cooperazione Italiana in Bolivia nel quadro di un accordo firmato tra il Ministero della Salute, il Governo Autonomo Municipale di Cochabamba e AICS, diretto a costruire un modello per la presa in carico, trattamento e riabilitazione di persone che presentano problemi legati al consumo di alcool e droghe nella città di Cochabamba.
Nell’ambito di questo sforzo comune è stato costruito, inaugurato e avviato un Centro di Attenzione Integrale per la Famiglia (CAIF), spazio che offre servizi di prevenzione, diagnosi psicologica e sociale, oltre al trattamento ambulatoriale per persone, in particolare minori di età, con problemi di consumo di sostanze lecite e illecite.
La violenza di genere e intrafamiliare, strettamente legate a questi fenomeni, rappresentano una vera e propria emergenza nazionale a cui questo progetto intende rispondere promuovendo un programma integrato di prevenzione primaria, secondaria e terziaria con particolare riferimento all’uso e abuso di alcool e altre sostanze psicoattive (droghe, tranquillizzanti, stimolanti, inalanti) e le correlate manifestazioni violente.
La prevenzione su queste tematiche è di fondamentale importanza se si tiene conto che i reati di natura sessuale sono i secondi per livello di incidenza, dopo il furto, nella fascia dei minorili e il terzo reato nel gruppo adulti del paese.
Il progetto mira, in particolare, a sostenere e rafforzare i servizi territoriali e le politiche in materia di prevenzione integrale (primaria, secondaria, terziaria), promuovendo dinamiche di coordinamento interistituzionale, capacity building e governance, a partire da sperimentazioni locali pilota di collaborazione tra enti territoriali e società civile.
Senza sostituirsi ai servizi territoriali di assistenza, questa iniziativa costruisce attorno a loro e alla società civile organizzata presente nel territorio, un programma di capacity building focalizzato sul rafforzamento delle competenze tecniche degli operatori e quadri di queste istituzioni e la loro messa in rete e coordinamento, con la finalità di migliorare la qualità dei servizi e incrementare la tipologia dell’offerta.
I gruppi target diretti sono quindi gli operatori tecnici dei servizi sociali dipartimentali e municipali, gli operatori di sicurezza degli istituti penitenziari per minori, gli agenti di polizia che operano sul territorio del Suddistretto 16 di Cochabamba, gli operatori dei centri di attenzione legale (SLIMs), degli uffici territoriali della Defensoría de la Niñez y Adolescencia e la società civile organizzata che a livello di territorio interviene nell’ambito della protezione minorile.
L’esperienza di collaborazione territoriale in rete che il Comune di Cuneo può vantare costituisce un valore aggiunto importante che sarà opportunamente valorizzato attraverso dinamiche di consulenza tecnica, accompagnamento, scambio.
Ufficio locale di Esecuzione Penale Esterna (UEPE) di Cuneo - Italia
ProgettoMondo Bolivia
CVCS Bolivia
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Emprendiendo para ser libres: Formación técnico laboral de personas privadas de libertad para la reintegración social y familiar.
Il progetto “Emprendiendo para ser libres” ha l’obiettivo di sostenere la reintegrazione familiare, sociale e lavorativa delle donne private di libertà (in particolare delle giovani donne) del Centro de Orientación Femenino di Obrajes e dei giovani (18 ai 28 anni) detenuti nel Centro de Reinserción Social para jóvenes di Qalauma.
Le persone private di libertà necessitano di un tipo di attenzione che sostenga il loro percorso di reintegrazione sociale, durante il periodo detentivo ed in quello successivo all’uscita. A questo scopo in Bolivia la Risoluzione Amministrativa Nro. 095/2018 ha approvato il protocollo di attenzione post-penitenziaria, elaborato con l’appoggio di CVCS, che stabilisce una serie di responsabilità per le autorità del sistema penale, tra cui il dovere coinvolgere le PPL, a partire dal periodo di permanenza nei Centri Penitenziari, in percorsi articolati su 5 filoni: 1. Reintegrazione familiare; 2. Rafforzamento della salute; 3. Rafforzamento psicosociale; 4. Inserimento lavorativo; 5. Inserimento educativo.
Le persone private della libertà presenti nel Centro provengono dai contesti più poveri, soprattutto dai quartieri periferici della città di El Alto e La Paz. Molte di queste persone hanno smesso di studiare o di lavorare. Nel processo di reinserimento di una persona precedentemente privata della libertà, la società è uno degli attori fondamentali; è quindi importante lavorare sui preconcetti e sui giudizi negativi della società. La giustizia riparativa, che anima questo progetto, dimostra che le persone sono recuperabili e possono divenire pienamente protagoniste nei loro contesti familiari e sociali.
Al fine di contribuire al reinserimento sociale, familiare e lavorativo, le attività previste nell’area della privazione della libertà sono:
Nel periodo successivo alla riammissione in libertà si prevedono:
Fundación Munasim Kullakita - Bolivia
CVCS Bolivia
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Renaissance 2 – Società civile e istituzioni lavorano insieme per i diritti, la cura e l’inclusione sociale di persone con disagio psichico in Burkina Faso – AID 012590/06/2.
Questa iniziativa fa parte di un programma di promozione della salute mentale e dei diritti delle persone con disagio psichico che CVCS insieme ai suoi partner ha avviato nel 2018 in Burkina Faso.
Il progetto intende sviluppare la strategia implementata con il progetto concluso nell’anno 2022 “Renaissance – Percorsi di reinserimento sociale per persone con disagio psichico in Burkina Faso” AID – 011875 co-finanziato da AICS, ed estenderla ad altre zone del paese, rafforzando l’assistenza sanitaria per le persone con disagio psichico e le loro opportunità di reinserimento sulla base del modello di intervento del partner principale Association Saint Camille de Lellis di Bobo-Dioulasso (ASCL) che dal 2014 gestisce un centro per accogliere, curare e reinserire socialmente persone con disagio psichico erranti.
In Burkina Faso, le persone con disagio psichico subiscono infatti una forte stigmatizzazione sociale: vengono escluse a livello familiare e sociale in quanto la loro condizione viene attribuita a maledizioni o sortilegi e quindi spesso abbandonate a sé stesse e in situazioni di vagabondaggio ed estrema vulnerabilità.
Anche a livello sanitario il fenomeno è trascurato, per carenza di personale specializzato e strutture.
Il progetto prevede quindi 3 livelli di intervento:
Si realizzeranno attività di sostegno a rafforzamento dei due centri terapeutici di ASCL (regione Hauts Bassins) e uno più recente a Ouagadougou (regione Centre) attraverso interventi strutturali come la costruzione di una sede per il centro di Ouagadougou e di una residenza autonoma per pazienti del centro di Bobo-Dioulasso e di attività di formazione per 50 operatori sanitari dei centri per aumentare la capacità di cura e reinserimento sociale dei pazienti. Grazie a questi interventi i centri terapeutici di ASCL potranno accogliere, curare e avviare al reinserimento sociale circa 500 persone in tre anni.
Inoltre, si realizzerà un programma di formazione di base sulla diagnosi e la gestione di persone con disagio psichico per migliorare le competenze di 326 operatori sanitari (infermieri e medici) di oltre 100 strutture sanitarie in 9 distretti delle regioni Hauts Bassins e Centre e per 20 studenti di infermeria dell’Ecole Nationale de Santé Publique.
Si lavorerà per il reinserimento dei pazienti con disagio psichico contattando le loro famiglie e coinvolgendole in attività formative finalizzate al reinserimento dei loro familiari.
Verrà inoltre sviluppata l’attività di ergoterapia e di formazione professionale dei centri terapeutici ASCL attraverso lo sviluppo dell’attività agricola del centro CLER di Doufiguisso dove i pazienti potranno trascorrere dei periodi apprendendo a lavorare nel settore agro-zootecnico. Inoltre, si realizzeranno dei percorsi di inserimento professionale per i pazienti stabilizzati.
Il progetto rafforzerà la cooperazione e il coordinamento degli attori della società civile che si occupano di diritti e cura delle persone con disagio psichico e promuoverà il dialogo tra questi e le istituzioni per affrontare la problematica sanitaria e sociale in modo partecipativo.
Verranno realizzati sessioni e incontri di informazione e sensibilizzazione della popolazione sul territorio, nei villaggi e nei quartieri, nelle scuole e con i giovani.
Association Saint Camille de Lellis – ASCL Burkina Faso
Secrétariat Exécutif diocésain de Bobo-Dioulasso de l’OCADES - Caritas Burkina Faso
AES-CCC ong - organismo di cooperazione internazionale - Italia
ASUGI – Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina - Dipartimento di salute mentale - Italia
Università degli Studi di Torino - Centro di ricerca in Etnopsichiatria e Antropologia delle migrazioni (CREtAM) del Dipartimento di Culture Politica e Società (DCPS) - Italia
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Renaissance – Percorsi per il reinserimento sociale di persone con disagio psichico in Burkina Faso – AID 011875
Il progetto Renaissance ha coinvolto il centro urbano e la periferia di Bobo-Dioulasso, seconda città per abitanti del Burkina Faso, ed era incentrato sulla promozione dei diritti delle persone con disagi psichici.
La salute mentale è un settore molto trascurato: spesso le persone con disagio psichico vengono stigmatizzate, emarginate, abbandonate e recluse.
Il progetto ha voluto quindi raggiungere i seguenti obiettivi:
Il progetto si è concluso nell’anno 2022.
Association Saint Camille de Lellis – ASCL Burkina Faso
Centre Jigi Seme - Bobo Dioulasso - Burkina Faso
Centre Hospitalier Universitaire Sourô Sanou - Bobo Dioulasso - Burkina Faso
OCADES - Caritas Burkina Faso
ASUGI – Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina - Dipartimento di salute mentale - Italia
Università degli studi di Trieste - Italia
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Sentiers: Percorsi di inclusione sociale per minori e giovani in Costa D’Avorio
Il progetto si rivolge a minori e giovani in condizione di fragilità familiare, sociale ed economica e in conflitto con la legge dei contesti di Bouake e Daloa, con l’obbiettivo di favorire il loro accesso all’educazione di base, alla formazione professionale e a percorsi educativi per il reinserimento sociale.
Le principali attività svolte sono:
Association Notre Dame des Source - Bouaké - Costa d'Avorio
ONG Progres Universel - Djébonoua - Costa d'Avorio
Association des Soeurs de la Providence de Saint Gaetan - Abidjan - Costa d'Avorio
Centro di Volontariato Internazionale - CeVI - Italia
Solidarmondo per la cooperazione internazionale - Italia
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Bien vivre chez soi
Il progetto “Bien vivre chez soi – Un avenir pour les jeunes et les familles ivoiriennes” interviene nel Dipartimento di Bouakè, con attività nella Sotto Prefettura di Djébounua e nel Dipartimento di Daloa, nel contesto urbano, per la prevenzione delle migrazioni rischiose, in particolare giovanili, attivando processi di sviluppo locale.
I territori di intervento si trovano nelle regioni che più contribuiscono alla povertà del paese, dove i giovani sono la fascia dominante ma anche il gruppo più fragile, perché provenienti da famiglie povere, spesso monoparentali, privi di istruzione di base o esclusi da percorsi professionalizzanti.
Parte di questi giovani, inesistenti per le istituzioni, vengono attratti dalla criminalità che rappresenta spesso un mezzo per raccogliere denaro per migrare.
Nei tre anni di progetto si stanno svolgendo quindi attività per
ONG Progres Universel - Djébonoua - Costa d'Avorio
Association Notre Dame des Source - Bouaké - Costa d'Avorio
Commune de Mairie De Djebonoua - Costa d'Avorio
Centro di Volontariato Internazionale - CeVI - Italia
Associazione di Solidarietà Internazionale Jobel Onlus - Italia
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Il progetto Odiare non è uno sport 2 intende sviluppare le azioni del precedente e contribuire a contrastare l’hate speech online legato al settore sportivo, mantenendo la centralità delle attività educative per favorire la resilienza dei giovani nei confronti del fenomeno.
Il progetto si realizza in 7 regioni italiane (FVG, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio, Sicilia) per mantenere l’attenzione sull’hate speech online in quanto fenomeno mutevole ed insidioso e favorire la partecipazione delle scuole e del settore sportivo dilettantistico nell’educare i giovani a riconoscerlo e contrastarlo.
Il progetto prevede preliminari attività di ricerca su atteggiamenti e comportamenti dei più giovani nelle relazioni virtuali contenenti hate speech con il coinvolgimento dell’Università degli studi di Trieste – Dipartimento di Scienze della vita e di indagine sui trend assunti dal fenomeno nei principali social e testate giornalistiche in collaborazione con l’Università degli studi di Torino – Dipartimento di culture, politica e società.
Gli esiti di queste attività sosterranno lo sviluppo di un software a cura di ISF – Informatici senza frontiere, in grado di intercettare conversazioni contenenti toni ostili e discriminatori e proporre risposte dissuasive, che sarà strumento fondamentale per sperimentazioni e simulazioni nelle successive attività di educazione alla prevenzione e al contrasto.
Queste prime fasi guideranno quindi la realizzazione di attività di formazione destinate a insegnanti, allenatori e altro personale coinvolto nello sport, promosse dalle OSC ADP, ASPEm, CELIM, Comi, COPE, LVIA, ProgettoMondo in collaborazione con ISF e gli enti di promozione sportiva CSI e LIBERTAS, affinché si crei attorno ai giovani una solida presenza educativa in grado di favorire dinamiche di opposizione all’hate speech.
I medesimi partner saranno coinvolti nella realizzazione di attività educative nelle scuole e nei gruppi sportivi dilettantistici, finalizzate a sviluppare negli studenti e nei giovani sportivi, competenze digitali trasversali, legate alla socialità e all’esercizio della cittadinanza, avendo l’hate speech attinenza diretta con l’ambito dei diritti.
I giovani potranno quindi sperimentare le capacità apprese, partecipando attivamente alla campagna web di narrazione alternativa coordinata dal partner ImpactSkills, che accompagnerà l’intero percorso del progetto e sarà arricchita dalla presenza di testimonial individuati tra atleti e sportivi amati dal target.
Infine, alcuni tra i giovani partecipanti a percorsi educativi svolti nelle classi e nei gruppi sportivi dilettantistici, saranno coinvolti nella costituzione di squadre territoriali di attivismo digitale che avranno il compito di intercettare e contrastare l’hate speech legato allo sport, proponendo reazioni e risposte dissuasive nei social.
Amici dei Popoli - ADP
Associazione Solidarietà Paesi Emergenti - ASPEM
Centro Laici Italiani per le Missioni - CELIM
Cooperazione per il Mondo in via di Sviluppo - COMI
Cooperazione Paesi Emergenti - COPE
Centro Sportivo Italiano - CSI
ImpactSkills
Informatici Senza Frontiere - ISF
Centro Nazionale Sportivo Libertas
Associazione Internazionale Volontari Laici - LVIA
ProgettoMondo
Università degli Studi di Torino - Dipartimento di Culture, politica, società
Università degli Studi di Trieste – Dipartimento Scienze della Vita
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Il progetto ORA! Organizza, Rifletti, Agisci, intende promuovere l’Educazione ai Cambiamenti Climatici (ECC) dei giovani della fascia 14-19 anni per favorire il radicamento della sensibilità ambientale nel loro sistema valoriale e stimolare un cambio nei loro comportamenti in direzione di una maggiore sostenibilità e mobilitazione civica a favore di iniziative di contrasto al cambiamento climatico, in 7 province italiane. Il radicamento della sensibilità ambientale nel sistema valoriale dei ragazzi li condurrà sia a una modifica delle preferenze individuali in direzione di una maggiore sostenibilità, sia ad una responsabilizzazione sociale e attivismo a favore della tutela dell’ambiente.
L’attivazione giovanile fatica a fare massa critica e a tradursi in vera partecipazione alla vita sociale e democratica delle comunità di appartenenza.
L’iniziativa si articola in due principali assi:
• Asse educazione scolastica: il progetto promuove il pensiero sistemico e l’approccio esperienziale nei percorsi curriculari di ECC; questi approcci infatti favoriscono l’apprendimento valoriale e le competenze che rientrano nella sfera del “saper essere”. CVCS accompagnerà le scuole del territorio per sviluppare percorsi educativi al passo cin i tempi.
• Asse attivazione giovanile: grazie alla collaborazione tra scuola e territorio si promuovono esperienze extra-scolastiche. Queste esperienze permettono ai giovani di rafforzare le competenze socioemotive e attitudinali necessarie per diventare Climate Change Maker, cioè promotori di cambiamento in seno alle proprie comunità, in direzione di una maggiore sostenibilità climatica.
L’azione è concepita secondo una logica glocal (pensiero globale, azione locale) ed è coerente quindi con l’area tematica “interconnettività e cittadinanza globale” prevista nel quadro globale dei contenuti dell’ECG elaborato da UNESCO.
CVCS - Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo
Amici dei Popoli - ADP
Comunità Impegno Servizio Volontariato - CISV
Comunità Promozione e Sviluppo – CPS
MLAL Trentino Onlus
Organismo Sardo Di Volontariato Internazionale Cristiano O.S.V.I.C
Società Cooperativa Sociale ADELANTE
La Piccionaia S.c.s.
System Dynamics Italian Chapter - SYDIC
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Il progetto si sviluppa simultaneamente in 7 regioni italiane e include una serie di attori tecnici (Rete Clima, Informatici Senza Frontiere e Impact skills), in grado di fornire le conoscenze e gli strumenti mancanti ai giovani studenti, per permettere una comprensione con evidenza scientifica quali sono gli aspetti della vita quotidiana che possono cambiare per contribuire efficacemente al processo di transizione ecologica.
L’obiettivo specifico è quello di migliorare la conoscenza dei giovani dell’impatto antropico sull’ambiente e favorire il loro coinvolgimento, a partire dai contesti scolastici, in percorsi di transizione ecologica coordinati tra Scuole, Istituzioni Pubbliche, Terzo Settore e Società Civile.
Il progetto elabora percorsi educativi e di gamification per formare studenti delle scuole medie inferiori e superiori, nonché docenti ed educatori, alle tematiche della sostenibilità ambientale e della transizione. Nel corso dei 2 anni di progetto l’educazione alla cittadinanza globale e l’educazione allo sviluppo sostenibile saranno integrati nei curricula formativi delle 24 scuole target, nella formazione di 120 docenti e nella formazione e valutazione di 2.500 studenti.
Durante tutto il percorso le OSC collaboreranno con le scuole e le organizzazioni giovanili attive in campo ambientale per realizzare attività di animazione territoriale, informazione e sensibilizzazione sulle tematiche dello sviluppo sostenibile, informando e coinvolgendo la cittadinanza.
Parallelamente saranno elaborati strumenti tecnici scientificamente affidabili in grado di individuare aspetti e comportamenti su cui si può agire per ridurre l’impronta di carbonio di scuole, enti pubblici e del terzo settore e della società civile, supportandoli ad adottare forme di rendicontazione ambientale. Si vuole favorire processi di design thinking per definire percorsi di transizione percorribili ed efficaci per ognuno dei 6 territori in cui il progetto opera.
CVCS - Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo
Rete Clima
Impactskills
LVIA - Associazione internazionali volontari laici ONG
Amici dei Popoli ONG
Co.P.E. – Cooperazione Paesi Emergenti ONG
MLAL Trentino ONLUS
Informatici senza frontiere - ISF
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CVCS come socio FOCSIV, insieme ad altre 11 organizzazioni, contribuisce all’azione del progetto TUTTA UN ALTRA STORIA. Tale progetto intende contribuire al superamento delle narrazioni divisive sul tema delle migrazioni, promuovendo il protagonismo dei giovani e delle comunità educanti, rappresentate dai docenti, dalle Università, associazioni, reti delle diaspore ed Enti locali che offrono possibilità di impegno civico alle nuove generazioni in 16 territori del nord, centro, sud Italia.
La strategia del progetto si basa sulla promozione dell’Educazione alla Cittadinanza Globale, in continuità con l’esperienza pluriennale in materia dei partner coinvolti, e sull’approccio innovativo del kit Narrative change, uno strumento pratico per riformulare il dibattito sulla narrazione delle migrazioni messo a punto dall’organizzazione tedesca ICPA –International Centre for Policy Advocacy e reso disponibile in italiano nell’ambito dell’iniziativa Never Alone, per un domani possibile.
Tale approccio punta ad aprire un dialogo e coinvolgere quella parte di popolazione non particolarmente schierata o interessata all’argomento, definita centro fluido, equivalente al 48% della popolazione, che può, se opportunatamente coinvolto, diventare un “bilanciere politico e culturale” e generare un cambiamento nella percezione e gestione politica delle tematiche migratorie.
FOCSIV
Progetto domani: cultura e solidarietà (PRO.DO.C.S.)
Compagnia di San Paolo
Helpcode Italia
Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane (CONNGI)
Coordinamento delle diaspore in cooperazione internazionale (CODIASCO)
Libera Università Maria SS. Assunte (LUMSA)
Università degli Studi di Torino (UNITO)
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Il progetto Oltre le mappe – Percorsi di formazione all’inclusione intende contribuire a contrastare il diffondersi di rappresentazioni e atteggiamenti di estremismo in ambito culturale, in particolare tra i giovani.
L’educazione e in particolare l’Educazione alla Cittadinanza Globale, rappresenta lo strumento chiave per prevenire l’estremismo e contribuire alla costruzione di società pacifiche in cui l’uso della forza e ogni tipo di violenza fisica, verbale o psicologica, non sono mezzi legittimi.
Nello specifico si intende quindi coinvolgere i giovani studenti delle scuola secondarie partner in percorsi formativi per la decostruzione di pregiudizi e stereotipi e lo sviluppo di capacità di relazione orientate all’inclusione, rafforzando nel contempo le competenze educative in tal senso dei loro docenti e formatori.
Associazione di Cooperazione Cristiana Internazionale per una cultura di solidarietà tra i popoli - ACCRI - ODV - Trieste
Istituto Comprensivo “F. U. della Torre” - Gradisca d’Isonzo (Gorizia)
Istituto Tecnico Statale del Settore Tecnologico “Alessandro Volta” - Trieste
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Odiare non è uno sport – Percorsi educativi per prevenire e contrastare l’hate speech razziale nello sport
Il progetto è stato cofinanziato da AICS ed è stato promosso da CVCS con altri 13 partner italiani. Intendeva prevenire e contrastare i discorsi d’odio circolanti online, in particolare quelli di origine razziale e legati all’ambito sportivo. Prevedeva una serie di attività correlate: monitoraggio del fenomeno; sperimentazione di un chatbot in grado di reagire ai discorsi d’odio individuati nei principali social anonimi utilizzati dai giovani; produzione di materiale per la contro-narrazione come strumento preventivo e di contrasto; attività educativa per i giovani e la comunità educante; campagna multimediale con personaggi sportivi di richiamo e il contributo dell’attivismo giovanile.
Il progetto si è concluso nell’anno 2021
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L’idea a fondamento del progetto è promuovere lo sviluppo del volontariato e della cittadinanza attiva, giovanile in particolare, tramite l’approccio dell’ECG (educazione alla cittadinanza globale) che, in linea con quanto dichiara l’Unesco, rappresenta “un’educazione inclusiva e globale, funzionale al raggiungimento di tutti i 17 obiettivi dell’Agenda 2030”.
Le attività proposte, tra cui la winter school “Semi di Giustizia”, prevedono la collaborazione di soggetti pubblici e privati (Associazioni del terzo settore, Enti Locali, Università), in un percorso formativo e di volontariato per favorire sinergie nell’ottica di co-progettazione delle policies sui temi attuali di maggiore rilievo: ambiente, migrazioni, digitalizzazione.
La Campagna 070 è stata lanciata in dicembre del 2021 con l’obiettivo di chiedere al nostro Paese, in particolare al Parlamento e al Governo, impegni concreti per destinare lo 0,70% del reddito nazionale lordo all’aiuto pubblico allo sviluppo (APS), così come sottoscritto dall’Italia 50 anni fa in sede ONU e rilanciato con l’Agenda 2030. A sua volta la Legge 125/14 sulla Cooperazione Internazionale allo sviluppo quando scrive che “è parte integrante e qualificante della politica estera dell’Italia”, considera essenziale investire risorse adeguate. La cooperazione è infatti un elemento fondamentale per tessere relazioni internazionali e politiche di sviluppo tra le Istituzioni e le comunità locali per la pace e la giustizia sociale e climatica. In tal senso è urgente destinare alla cooperazione le risorse necessarie per mantenere fede agli impegni internazionali e per costruire società eque, solidali, fondate sulla pace e sulla tutela dei diritti. La campagna è promossa da Focsiv, AOI, CINI e Link 2007, con il patrocinio di ASviS, Caritas Italiana, Forum Nazionale del Terzo Settore e Missio.
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